Visione e apprendimento

Gli aspetti visivi coinvolti nel processo di apprendimento scolastico sono molteplici e rilevanti. Non vanno valutati soltanto gli aspetti strutturali, ma anche gli aspetti funzionali della visione (le abilità visive accomodative, oculomotorie e binoculari) che possono, se inadeguati, ostacolare una corretta ed efficiente acquisizione delle informazioni visive. Un deficit funzionale delle abilità accomodative (che consentono, in poche decine di millisecondi e con precisione, il cambio della messa a fuoco a varie distanze), delle abilità oculomotorie (che consentono, mediante un rapido susseguirsi di movimenti saccadici e di fissazioni, lo spostamento degli occhi sul testo in modo regolare e accurato) e delle abilità binoculari (che mantengono gli assi visivi allineati a quanto viene fissato, in modo che le immagini giungano esattamente e contemporaneamente alla fovea dell’occhio destro e dell’occhio sinistro) penalizza infatti il bambino, inducendo sintomi disturbanti (bruciore oculare, annebbiamenti saltuari, senso di pesantezza degli occhi, tendenza a evitare o a rifiutare il compito visivo) e ne riduce l’efficienza a scuola e nelle attività prossimali.

Quando a livello visivo la situazione è adeguata, il professionista della visione consiglia alla famiglia del bambino con difficoltà scolastiche di rivolgersi a un’équipe di psicopatologia dell’apprendimento, nella quale neuropsichiatri infantili, psicologi e logopedisti espanderanno le verifiche con opportuni approfondimenti. E’ uno stile di lavoro definito dalle linee guida italiane sui DSA, che hanno deliberato la via dell’integrazione multidisciplinare: la valutazione, la diagnosi e il trattamento dei bambini, quando hanno difficoltà scolastiche, ha più attori e coinvolge medico pediatra, neuropsichiatra infantile, oftalmologo pediatrico, psicologo, logopedista, optometrista, psicomotricista, ortottista, audiometrista. Essi, nell’ambito delle proprie competenze, affiancano e supportano i genitori, gli insegnanti e gli educatori.